(I negozi di Napoli scelti e raccontati da Francesca)
Per capire come mai la Farmacia Omeopatica a Napoli è un'istituzione, basta dare un'occhiata alla sua antica storia: si apre nel 1896 per iniziativa di Teresio Viglino, un professore di Scienze Naturali dell'adiacente Convitto Nazionale, che abbandona l'insegnamento per laurearsi in Medicina e dedicarsi allo studio dell'Omeopatia. Tanto entusiasmo non sembrerà strano, se si pensa che per uno dei casi della Storia, Napoli è la prima città in Italia e una delle prime in Europa in cui arriva il movimento hahnemaniano, al seguito delle truppe austriache invocate da Ferdinando I nel 1821: molti dei medici che seguivano l'esercito praticavano già ufficialmente l'omeopatia e convertirono alle nuove teorie diversi medici napoletani. A partire dal 1852 in città c'è un fiorire di istituti omeopatici con farmacie annesse, a vico Baglivo, a via Toledo, a via Giacinto Gigante, a via Chiaia: l'omeopatia si diffonde a macchia d'olio, ma l'unica farmacia che nel corso del tempo decide di continuare ad occuparsi esclusivamente di preparazioni omeopatiche e fitoterapiche è quella del dottor Viglino, che attualmente è l'unica in Italia ed è la più antica delle tre esistenti in Europa.
La farmacia è gestita dalle dottoresse Marisa Certosino e Barbara Luise, con il valido aiuto di Domenico Topo, tecnico di laboratorio, e di Salvatore Petruccio, tuttofare. La preparazione artigianale dei rimedi omeopatici e fitoterapici consente di ottenere preparati mirati per una terapia personalizzata; i rimedi, su richiesta, vengono spediti in tutta Italia e qualche volta anche all'estero. Devo però confessare che le cure omeo di cui mi avvalgo da molti anni non sono l'unico motivo che mi spinge di frequente a scansare le pallonate degli scugnizzi, per cui la veneranda piazza Dante è solo il miraggio di un campo di calcio, e a fiondarmi in farmacia: devo fare rifornimento delle (quasi) introvabili creme biologiche svizzere della Locherber, portentose nei risultati (provare per credere: sono una bomba!) e molto contenute nei prezzi. Cercatele su www.cosvalitaly.com! E poi sugli scaffali tanti altri prodotti, tutti rigorosamente biologici, non testati su animali, senza derivati di origine minerale o animale, né sostanze geneticamente modificate e soprattutto, aggiungerei, sorprendentemente efficaci.
Oltre alle case più conosciute, come la Weleda, fondata novanta anni fa da Rudolf Steiner seguendo i principi dell'antroposofia, troverete anche prodotti meno diffusi, come le creme Inlight del Cemon (www.cemon.eu e www.inlight.online.w.uk) totalmente privi di conservanti, prodotti ayurvedici, la linea al tea tree australiano e tante altre. Se il discorso dell biologico nella cosmesi vi interessa e volete saperne di più, andate a curiosare nel sito di Fabrizio Zago www.biodizionario.it: è un dizionario on line dei componenti dei cosmetici, che con un semaforo aiuta a capire il livello di tollerabilità di creme, shampoo, saponi, dentifrici, deodoranti, trucchi e quant'altro, che usiamo tutti i giorni, se non più volte al giorno, su noi stessi e sui nostri bambini. Fare la prova è molto semplice, basta digitare gli ingredienti dei prodotti che usiamo di più: se il semaforo è rosso, forse è meglio cominciare a cambiare!
di Marisa Certosino
e Barbara Luise
Piazza Dante, 41a
tel. e fax 081 5499331
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