Hde    

Di solito non apro mai la posta elettronica, perché me ne dimentico oppure non ne ho voglia, ma quando all'Hde arriva qualche grande dell'illustrazione, subito parte il tam tam delle voci, qualche anima buona mi avverte e io mi precipito; per mia fortuna, a Napoli la vita funziona ancora così! Dall'apertura della galleria ad oggi ho avuto modo di incontrare alcuni degli autori che più ammiro e, a volte, anche di farci quattro chiacchiere (gli illustratori non si danno mai troppe arie, anche se sono famosi). Se però non siete così fortunati da capitare in città mentre c'è qualche esposizione, vi dico che comunque vale la pena farci un salto: troverete un'infinità di libri illustrati, cataloghi di mostre, le più belle graphic novels, ma anche serigrafie, stampe digitali e soprattutto bellissime opere originali da acquistare oppure (sob!) solo da ammirare.

Insomma, questo è davvero un gran bel posto e anche la sua storia è particolare: apre nel 2007 grazie ad un'idea dell'architetto Francesca Di Transo, che decide di coniugare la passione per l'illustrazione con i suoi affetti più cari e coinvolge nell'impresa il marito Stefano e le sue amiche storiche Maria Rosaria, Teresa e Laura. Ormai unito non solo nella vita, ma anche nel lavoro, il gruppo comincia a tessere una rete di collaborazioni che lo mette in contatto con varie case editrici e gallerie: la raffinata Nuages di Milano, la tenera Orecchio Acerbo (i più bei libri per i bimbi), la galleria Tricromia di Roma, Miomao di Perugia e tanti altri. Per quanto riguarda gli autori, dico solo che la mostra d'apertura era una collettiva dedicata alla casa editrice Nuages e c'erano Altan, Folon, Luzzati, Matticchio, Mattotti, Munoz, Pratt, Spiegelman, Toccafondo, Loustal…

Se visiterete il sito, nella galleria fotografica troverete, tra gli altri, la dolce Francesca dal sorriso splendente, Mattotti timido e gentile, Fabian Negrin mentre disegna 'a malafemmena e 'o cornuto a grandezza naturale sulle pareti della galleria e anche una folla di gente felice di rifarsi gli occhi (chissà se nella folla ci sono anch'io...) Continuando a cercare nel sito, c'è una bella lettera di Igort, che in occasione della mostra "Das kabinet, appunti di viaggio", spiega le motivazioni che hanno dato vita ai "Quaderni ucraini", una delle sue opere più belle e più dure; si può vedere anche uno struggente video, girato dall'autore, che è il booktrailer dell'opera. Già lo ammiravo dai tempi del suo "Cinque il numero perfetto", magnifico omaggio alla città di Napoli, ma ora mi ha davvero spezzato il cuore...